iNudisti
Login
La più grande Community Nudista
Leggi altri articoli

Tag
iNudisti ai media italiani

Autore: EmanueleCinelli
Pubblicato: 28/08/2012
Categoria: nudismo
Letto: 5636
Rating: 4

Da una bellissima e preziosissima collaborazione tra gli amministratori e gli utenti del sito de iNudisti è nata questa importante iniziativa: una lettera aperta ai Direttori dei principali media italiani, perlomeno a quelli di cui s'è riusciti a trovare un contatto. Inutile ogni altra prefazione, la lettera stessa spiega tutto, per cui bando alle ciance ed eccovi il testo della lettera.

Ah, solo una cosa: a poche ore dall'invio già arrivano i primi positivi riscontri!


Egr. Sig. Direttore,

in qualità di amministratori di una grossa comunità Internet, siamo a scriverle poiché, dopo molti anni di silenzio, vari media italiani hanno ripreso a parlare, spesso in modo inopportuno e distorto, di un argomento che ci riguarda molto da vicino, un argomento invero non così complesso e difficile da comprendere, uno stile di vita assolutamente normale e naturale.

Ultimamente, poi, la nostra comunità e il nostro sito sono stati impropriamente citati, additandoli in modo che ci offende, così come offende tutti i nostri utenti, e non ci può lasciare indifferenti. Amanti dell'informazione precisa e puntuale, ci siamo pertanto sentiti in dovere di scrivere, con la collaborazione di alcuni dei nostri più affezionati utenti, questa lettera, che è anche un articolo di chiarimento, e inviarla ai principali media italiani con preghiera di pubblicazione.

Iniziamo con il chiarire cosa siano il nostro sito e la nostra comunità.

Trattasi del più grande sito web di naturismo e nudismo in Italia, il più quotato in Italia dai ranking Alexa e tra i più quotati nel mondo. Sette ambienti, tredici sezioni, quarantaquattro forum, qualche centinaio di pagine, circa quarantamila iscritti, quasi un milione di accessi al mese. I nudisti e i naturisti italiani che praticano in maniera continuativa si stimano in circa due milioni di persone e recenti statistiche, effettuate anche fuori dall'ambito nudista, evidenziano che l'80% della popolazione italiana non è affatto turbata da questa pratica, anzi moltissimi sono coloro che, in una qualche occasione, specie durante viaggi all'estero, si sono messi nudi per prendere il sole. Dati, questi, che fanno capire come l'argomento “nudismo” non sia di nicchia, ma possa al contrario coinvolgere molti lettori.

Ciò che caratterizza tutte queste persone è il mero desiderio di star nudi: da soli come in compagnia, in casa come all'aperto, nello sport come nel relax. La nudità è indubbiamente benefica sia per la salute fisica che per quella psicologica; la nudità, come dimostrano alcuni studi effettuati negli USA, è uno strumento educativo molto efficace sia per gli adulti che per giovani, ragazzi e bambini; la nudità è un modo per essere ecologici. Si tratta, quindi, di vivere normalmente, privi si di vestiario, ma senza per questo commettere azioni contrarie alla morale comune.

Purtroppo le notizie giornalistiche riferite ai nudisti, ai naturisti e al nostro sito sono spesso associate a depravazione, deviazioni sessuali ed esibizionismo. In verità il nudismo, il naturismo e il nostro sito prendono le distanze da tali comportamenti, comportamenti che non sono minimamente contemplati nel nostro stile di vita, ne sono in linea con la relativa filosofia. Chi li persegue viene conseguentemente segnalato e pesantemente redarguito, quando non addirittura cacciato, tanto nel nostro sito quanto nei luoghi naturisti e nudisti. Non rinneghiamo la sessualità delle persone, ma non accettiamo che la stessa si esplichi pubblicamente, come non accettiamo che il nudismo, invece che fine diventi il mezzo per la ricerca di prestazioni sessuali. Quanto spesso viene scritto sul mondo nudo-naturista è per noi, quindi, fonte di stupore, dispiacere e talvolta sdegno, ma non per questo rifiutiamo il dialogo civile, la necessità di un confronto ai fini della comprensione e del buon senso.

Noi amministratori e noi utenti del sito e del forum de iNudisti ci reputiamo persone del tutto normali e ci teniamo a non confondere il semplice nudo, condizione comune alla nascita, con tutto ciò che si leghi alle pratiche sessuali o, peggio, alla pornografia. E' questo il più tipico dei preconcetti che emergono normalmente in una conversazione sul nudismo, mentre, come già detto, noi siamo assolutamente contrari a ogni forma di esibizionismo, sia individuale che di gruppo, e prendiamo le distanze da ogni sorta di manifestazione che, palesemente o nascostamente, significhi irrisione delle più elementari norme di convivenza ed educazione.

Non facciamo distinzioni: l’essere umano, uomo, donna o bambino, ha pari dignità quale che sia la sua scelta di vestirsi o meno. Da nudi educhiamo noi stessi e i nostri figli a comportarsi con la stessa naturalezza che si assumerebbe da vestiti, nel contempo, però, non perdiamo di vista quanto di buono si sia potuto apprendere al di fuori del semplice istinto: nudismo, naturismo e stato naturale non significano spogliarsi del proprio bagaglio educativo per regredire a uno stato animalesco. Rispettando ogni diversità abbiamo trasceso il senso del giudizio nei confronti dell'aspetto fisico, dell’età, delle condizioni personali, sociali e culturali, anche spiritualmente non indossiamo né imponiamo ad altri la “maglia” di un colore piuttosto che quella di un altro. Ci limitiamo alla nudità, individuale e collettiva, come semplice libertà di essere e come elemento essenziale di un modo di vivere in armonia con la natura. Questo è ciò che propugna il movimento naturista allo scopo di favorire il rispetto di se stessi, degli altri e dell'ambiente (si veda anche la definizione dell'International Naturist Federation, presentata al 14º Congresso Naturista Mondiale del 1974).

Innumerevoli sono le opportunità che il nostro Paese potrebbe offrire ai turisti amanti del nudismo, ma, al momento, vista la grave carenza di spiagge autorizzate o sulle quali il nudismo viene tollerato, molti nudisti italiani sono costretti a migrare, mentre molti di quelli stranieri evitano l’Italia, dirottando le loro preferenze verso paesi come Spagna (oltre duecento spiagge “nudiste” e tutte le altre sono “clothing optional”, dove, cioè, è del tutto indifferente portare o meno il costume da bagno), Francia, Croazia e Grecia dove il nudismo è assai più garantito se non addirittura legislativamente autorizzato (in Spagna e in Germania è possibile praticarlo anche nei luoghi pubblici urbani). Se consideriamo che mediamente un turista spende attorno ai 1000 euro a persona per ogni settimana nelle strutture attrezzate, la perdita per l'economia italiana non è affatto indifferente.

Pur senza nessun aiuto da parte delle istituzioni, anzi, spesso ostacolati, quotidianamente i nudisti lottano contro individui abbietti, individui con gravi deviazioni del comportamento sessuale e non sessuale, una legalizzazione del nudismo, eliminando la confusione ad oggi esistente, scinderebbe nettamente ciò che è nudismo da ciò che non lo è, contribuendo non poco a debellare questi malcostumi che, seppur presenti nella quasi totalità delle spiagge italiane, vengono confusi con il nudismo e a questo attribuiti.

Una legge che, come in Spagna, garantisca la libera pratica del nudismo è un diritto dei nudisti e un dovere delle istituzioni pubbliche, da un lato per l’esigenza di tutelare nudisti e non nudisti, dall'altro per garantire alle strutture turistiche l'accesso alle non indifferenti risorse economiche che verrebbero prodotte dal cospicuo incremento del turismo in Italia: molti vacanzieri d’Europa (e non solo) avrebbero un motivo in più per scegliere il Bel Paese.

Esponendo il nostro punto di vista non vogliamo imporre nulla a nessuno, ma vogliamo solo sensibilizzare l'opinione pubblica, farle conoscere


assegna il tuo punteggio: 1 non ti è piaciuto, 5 fantastico!!!

Leggi i commenti a questo articolo

Questo sito/e-zine non rappresenta una testata giornalistica in quanto non viene aggiornato con cadenza periodica né è da considerarsi un mezzo di informazione o un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62/2001.