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2^ Giornata dell'Orgoglio Nudista: relazione

Autore: EmanueleCinelli
Pubblicato: 09/06/2012 19:40:38
Categoria: eventi
Letto: 10597
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Escursione nudista (Foto di Mauro)
Le sentenze di assoluzione dei nudisti sono ormai diventate prassi consolidata, così come si rinnova ogni volta la motivazione di assoluzione: "Il fatto non sussiste". Eppure da una parte le Forze dell'Ordine continuano a spendere soldi pubblici in inutili fermi e assurde contestazioni di violazione all'articolo 726 del Codice Penale ("Atti contrari alla pubblica decenza"), dall'altra troppi nudisti ancora credono e diffondono l'idea che il nudismo in Italia sia proibito o non supportato dalla legge, se non limitatamente alle poche e ristrette aree dove lo stesso è consentito in funzione di specifici accordi con le Istituzioni locali: campeggi, agriturismi, spiagge riconosciute. Una contraddizione, quella di cui sopra, non più accettabile, alla quale è opportuno ribellarsi: basta accettare impunemente fermi e contestazioni oggi inopportune e fuori luogo, ma soprattutto basta auto esiliarsi nei ghetti nudisti. La società italiana ha ormai definitivamente e palesemente accettato il nudismo come una delle sue espressioni, lo facciano anche i nudisti, smettendo di fare le vittime e mostrandosi fieri della scelta fatta.

La locandina (Foto di Fonte Alpina Maniva e Emanuele C.)
Nata nel 2011 per invitare i tessili ad avvicinarsi alla pratica del nudismo, la Giornata dell'Orgoglio Nudista in questo sua seconda edizione si è allargata nell'obiettivo, abbinando a quello propagandistico anche quello dimostrativo e formalizzandosi in una escursione montana. Quale, infatti, miglior modo di dimostrare d'essere orgogliosi se non quello di togliere al nudismo i confini del ghetto e praticarlo sul territorio aperto, di togliere al nudismo l'esclusiva forma statica e trasformarlo in un'attività dinamica, camminando per un tempo più o meno ampio , su un percorso più o meno lungo, fuori da ogni contesto di controllo iniquo e forzato, di concessione dell'ovvio, di autorizzazione a fare quanto di fatto già autorizzato?

Così è che un drappello di persone, purtroppo dimezzato dalle previsioni meteorologiche, domenica 3 giugno si ritrova in quel di Prevalle (Brescia) per partecipare a questa 2° Giornata dell'Orgoglio Nudista, organizzata dal blog "Mondo Nudo" in cooperazione con il sito "iNudisti". Diciotto erano le preiscrizioni, nove alla fine i partecipanti effettivi, tra i quali una donna e un tessile, per l'occasione spogliatosi anche lui.

Alle 07.15, passati i quindici minuti canonici di attesa dei ritardatari (avvisare no, eh!), il gruppo si mette in avvio e sotto la guida dell'organizzatore, Emanuele Cinelli, nel rigoroso rispetto di (assurdi) limiti di velocità, risale la Val Sabbia, il Lago d'Idro e la Val del Caffaro, per raggiungere il punto di partenza dell'escursione. La mattina è piuttosto fresca, per cui i nostri si mettono in cammino vestiti, ma bastano una decina di minuti per scaldare a dovere le membra e far svanire le vesti all'interno degli zaini.

Primi passi sulla mulattiera (Foto di Guglielmo)
Come da programma si percorre la prima mezz'ora del sentiero 413 per poi deviare verso Malga Torrione, che si raggiunge in altri quindici minuti. Qui, dopo l'urticante attraversamento di una ampia e alta macchia di ortiche, si scende per un ripido canalino erboso alla base del salto superiore delle Cascate di Bruffione: per lo spostamento d'aria e il pulviscolo d'acqua provocati dalla cascata, il luogo poco si presta ad una sosta prolungata, ma la visita è d'obbligo e merita veramente la deviazione dal percorso principale. Risaliti alla malga, si riprende a salire per raggiungere lo spiazzo alla fine del sentiero, dove era programmata una la lunga sosta. Ma è presto e la splendida sensazione che si ricava dal camminare nudi inducono il gruppo a optare per la prosecuzione del cammino, sebbene questo voglia dire superare un tratto di terreno senza sentieri e particolarmente ripido.

Tutti nudi (Foto di Vittorio)

Sulle tracce dopo Malga Torrione (Foto di Mauro)
Cercando il percorso migliore e più semplice si individua una traccia che permette di procedere con maggiore decisione e riportarsi in pochi minuti sul sentiero 413 precedentemente abbandonato. Un largo e pianeggiante spazio erboso, costellato di fiori, invita ad una sosta; mentre si chiacchiera dalla curva del sentiero improvvisamente sbuca un ragazzone sui venticinque, trent'anni vestito di tutto punto: pantaloni pesanti, maglia e pile. Sulle prime, vedendoci, il ragazzo si blocca smarrito, la sua, però, non è un'espressione di disgusto, ma piuttosto una titubanza a passare, il timore di disturbare la nostra nuda quiete. E' un attimo e poi riprende il cammino passandoci vicino senza altri problemi, ci salutiamo cordialmente e, sudando malamente nel suo pesante vestiario, sparisce dietro la successiva curva del sentiero. Di li a poco lo seguiamo anche noi, freschi e lindi grazie alla nostra nudità.

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