Autore: a_fenice Pubblicato: 29/03/2013 Categoria: nudismo Letto: 9443 Rating: 4
Avevo prudentemente chiesto di non ricevere più la rivista Infonaturista, stranamente rinominata in "guida al naturismo in Italia" dopo il mancato appoggio da parte di Fenait alla vera Nuova Guida Naturista Italiana; l’avevo fatto perché non avevo più voglia di leggere praticamente solo annunci pubblicitari e la storia infinita di Torino (che cavolo ci azzecca con il naturismo italiano?), ma soprattutto perché m’ero stancato di vedere offese personali spacciate per editoriali o articoli vari. Continuare a leggere articoli contro la mia persona e il sito che amministro, articoli per giunta diffamatori e ingiuriosi, non è la mia massima aspirazione: per non cedere alla tentazione di passare dall'avvocato è dall'anno scorso che non leggo più le inutili pagine di tale rivista. Purtroppo giorni fa mi hanno costretto a prendere in mano i numeri 56 e 57, per fortuna ho aspettato di tornare a casa prima di sfogliarli: non mi son così rovinato la festa al Gardacqua. Con mio sommo disappunto, vedo che il caro presidente Ribolzi ci ha di nuovo messo in nomination: questo è l'ennesimo numero in cui ritiene giusto metterci alla berlina in modo assolutamente e inequivocabilmente diretto. Evidentemente, o ha una forte paura di noi, oppure non ha nulla di meglio da fare che cercare di trascinarci nel fango. Chissà se, dopo averci ospitato per anni nelle sue pagine, e dopo aver collaborato con noi in alcune iniziative, ci farà mai sapere i motivi di tanto accanimento. Forse... forse il fatto di essere un sito autonomo e non affiliato non ci pone in buona luce. Chissà! Non è abitudine di questa e-zine fare riferimenti diretti a persone che non frequentano il sito, ma dato che veniamo nominati direttamente e senza possibilità di replica su una rivista esterna al sito e che il sig. Ribolzi (o chi per lui) sta evidentemente tenendo sotto controllo il nostro sito, dimostrando pubblicamente e apertamente che tiene tanto ad analizzarci e a condannarci, mi ritengo autorizzato a rispondere pubblicamente dove posso, cioè qui, a casa mia. Non ho intenzione di spendere parole offensive in risposta alle offese ricevute, ma voglio solo evidenziare i tanti punti oscuri e mal trattati espressi nelle accuse che ci sono state ricolte. Questo il testo che ci interessa (editoriale di Infonaturista n° 56, pag. 4): <<da qualche tempo abbiamo dovuto evidenziare che la nostra divisa è essere nudi in comunità, è vero, ma questo ha presentato il fianco ad aperure che nulla hanno a che fare con noi. C'è un sito web "i nudisti" www.inudisti.org che oltre a fare pubblicità e quindi ad avere utili, presenta foto di uomini nudi talvolta anche senza testa! Non solo, fa una confusione assoluta nel definire nudismo e naturismo senza alcun riferimento all'etica naturista. Alcune nostre associazioni utilizzano questo sito con la speranza di raccogliere nuovi adepti.... questa è evoluzione!? Ci domandiamo.>> Che dire al caro presidente Ribolzi? Forse non si rendeva conto di quello che stava scrivendo? E poi, cosa precisamente ci vuol contestare? Tra i miliardi di siti nudisti, dai leciti ai porno, non esiste un sito che abbia come indirizzo l’URL www.inudisti.org; noi non siamo un'organizzazione, ma una… libera unione di liberi cittadini nudisti, infatti i nostri domini web sono .it, .uk, .fr e .de. Come sito abbiamo collaborato in varie occasioni con Fenait, ci sono stati anche pubblicati diversi nostri articoli in difesa del naturismo. Ora, stranamente, non siamo più graditi. Ci piacerebbe sapere se questo cambio di rotta sia per caso iniziato quando, almeno da parte nostra tranquillamente, stavamo discutendo se Fenait si potesse far carico della sponsorizzazione di uno stand all'EXPOLEVANTE del 2009. In quella occasione, infatti, noi de iNudisti notammo qualcosa che non quadrava: la ricezione di una serie di email quasi contemporanee, tutte a firma di Ribolzi, in cui se in alcune ci diceva che la fiera costava troppo a fronte dei risultati raggiungibili, per cui al massimo ci si poteva mandare una po' di copie di Infonaturista da distribuire, consigliandoci di sentire ANITA vista la loro esperienza in ambito fiere e facendoci i suoi migliori auguri di buona riuscita, in altre si asseriva che la fiera era una cosa totalmente assurda e ci si intimava di non disturbare oltre. Cominciammo così a chiederci se in Fenait ci fosse un presidente o ci fossero più presidenti, se questi fossero tutti a nome Ribolzi, oppure se c'era qualcuno che approfittava della sua firma per comandare a piacer suo i movimenti italiani. Dico "approfittava", perché noi non si osava nemmeno ipotizzare uno sdoppiamento della personalità, né che ci fosse qualcuno a cui fosse stata data deliberatamente la possibilità di rispondere alle email ufficiali e prendere decisione usando il nome di Ribolzi. Con ANITA capimmo che l'impegno economico non era compatibile con le nostre disponibilità economiche, indi rinunciammo a tale iniziativa e ci dimenticammo totalmente della cosa. Dopo qualche anno, però, ecco che su Infonaturista, in parallelo alla pubblicazione di nostri articoli e alla segnalazione dei nostri Raduni Nazionali, iniziano, alcuni a firma di Ribolzi, gli editoriali e gli articoli in cui ci si muovono le accuse più disparate e ci si rivolgono parole che spesso oltrepassano il limite della decenza e del ripetibile. Ci si accusa di non essere dei veri naturisti e di diffondere, riguardo al significato di naturismo e nudismo, un verbo errato. Il sito de iNudisti non tratta esplicitamente e solamente di naturismo, bensì tratta di nudismo, stile di vita di cui il naturismo, che lo piaccia o meno, è solo e soltanto un sottoinsieme, una particolarità, una limitata interpretazione. Tant'è che moltissimi naturisti sono nelle nostre fila, come giustamente dev'essere. I nudisti son tutte le persone libere che amano stare nude, da sole o in compagnia, al chiuso o all'aperto. All'interno della loro grande famiglia vi si possono individuare diversi gruppi: gli smooth; quelli di destra e quelli di sinistra; gli omosessuali e gli eterosessuali; coloro che praticano solo in casa e quelli che praticano ovunque; quelli che preferiscono liberarsi dalle vesti solo in luoghi privati e quelli che lo fanno anche in luoghi pubblici; i credenti e gli atei; e via dicendo in un infinito crogiuolo di personalità che rende la famiglia nudista una famiglia ricca, propositiva, culturalmente attiva e positiva. Certo vi sono anche quelli sessualmente impostati, ma è lo scotto da pagare ad una società condizionata dai tabù, non una nostra colpa. Ovviamente di essa fanno parte anche i naturisti, ovvero coloro che usano il nudismo solo come veicolo per vivere il loro attaccamento alla natura, un attaccamento
Avevo prudentemente chiesto di non ricevere più la rivista Infonaturista, stranamente rinominata in "guida al naturismo in Italia" dopo il mancato appoggio da parte di Fenait alla vera Nuova Guida Naturista Italiana; l’avevo fatto perché non avevo più voglia di leggere praticamente solo annunci pubblicitari e la storia infinita di Torino (che cavolo ci azzecca con il naturismo italiano?), ma soprattutto perché m’ero stancato di vedere offese personali spacciate per editoriali o articoli vari. Continuare a leggere articoli contro la mia persona e il sito che amministro, articoli per giunta diffamatori e ingiuriosi, non è la mia massima aspirazione: per non cedere alla tentazione di passare dall'avvocato è dall'anno scorso che non leggo più le inutili pagine di tale rivista.
Purtroppo giorni fa mi hanno costretto a prendere in mano i numeri 56 e 57, per fortuna ho aspettato di tornare a casa prima di sfogliarli: non mi son così rovinato la festa al Gardacqua.
Con mio sommo disappunto, vedo che il caro presidente Ribolzi ci ha di nuovo messo in nomination: questo è l'ennesimo numero in cui ritiene giusto metterci alla berlina in modo assolutamente e inequivocabilmente diretto. Evidentemente, o ha una forte paura di noi, oppure non ha nulla di meglio da fare che cercare di trascinarci nel fango. Chissà se, dopo averci ospitato per anni nelle sue pagine, e dopo aver collaborato con noi in alcune iniziative, ci farà mai sapere i motivi di tanto accanimento. Forse... forse il fatto di essere un sito autonomo e non affiliato non ci pone in buona luce. Chissà!
Non è abitudine di questa e-zine fare riferimenti diretti a persone che non frequentano il sito, ma dato che veniamo nominati direttamente e senza possibilità di replica su una rivista esterna al sito e che il sig. Ribolzi (o chi per lui) sta evidentemente tenendo sotto controllo il nostro sito, dimostrando pubblicamente e apertamente che tiene tanto ad analizzarci e a condannarci, mi ritengo autorizzato a rispondere pubblicamente dove posso, cioè qui, a casa mia.
Non ho intenzione di spendere parole offensive in risposta alle offese ricevute, ma voglio solo evidenziare i tanti punti oscuri e mal trattati espressi nelle accuse che ci sono state ricolte.
Questo il testo che ci interessa (editoriale di Infonaturista n° 56, pag. 4):
<<da qualche tempo abbiamo dovuto evidenziare che la nostra divisa è essere nudi in comunità, è vero, ma questo ha presentato il fianco ad aperure che nulla hanno a che fare con noi. C'è un sito web "i nudisti" www.inudisti.org che oltre a fare pubblicità e quindi ad avere utili, presenta foto di uomini nudi talvolta anche senza testa! Non solo, fa una confusione assoluta nel definire nudismo e naturismo senza alcun riferimento all'etica naturista. Alcune nostre associazioni utilizzano questo sito con la speranza di raccogliere nuovi adepti.... questa è evoluzione!? Ci domandiamo.>>
Che dire al caro presidente Ribolzi? Forse non si rendeva conto di quello che stava scrivendo? E poi, cosa precisamente ci vuol contestare?
Tra i miliardi di siti nudisti, dai leciti ai porno, non esiste un sito che abbia come indirizzo l’URL www.inudisti.org; noi non siamo un'organizzazione, ma una… libera unione di liberi cittadini nudisti, infatti i nostri domini web sono .it, .uk, .fr e .de.
Come sito abbiamo collaborato in varie occasioni con Fenait, ci sono stati anche pubblicati diversi nostri articoli in difesa del naturismo. Ora, stranamente, non siamo più graditi. Ci piacerebbe sapere se questo cambio di rotta sia per caso iniziato quando, almeno da parte nostra tranquillamente, stavamo discutendo se Fenait si potesse far carico della sponsorizzazione di uno stand all'EXPOLEVANTE del 2009.
In quella occasione, infatti, noi de iNudisti notammo qualcosa che non quadrava: la ricezione di una serie di email quasi contemporanee, tutte a firma di Ribolzi, in cui se in alcune ci diceva che la fiera costava troppo a fronte dei risultati raggiungibili, per cui al massimo ci si poteva mandare una po' di copie di Infonaturista da distribuire, consigliandoci di sentire ANITA vista la loro esperienza in ambito fiere e facendoci i suoi migliori auguri di buona riuscita, in altre si asseriva che la fiera era una cosa totalmente assurda e ci si intimava di non disturbare oltre. Cominciammo così a chiederci se in Fenait ci fosse un presidente o ci fossero più presidenti, se questi fossero tutti a nome Ribolzi, oppure se c'era qualcuno che approfittava della sua firma per comandare a piacer suo i movimenti italiani. Dico "approfittava", perché noi non si osava nemmeno ipotizzare uno sdoppiamento della personalità, né che ci fosse qualcuno a cui fosse stata data deliberatamente la possibilità di rispondere alle email ufficiali e prendere decisione usando il nome di Ribolzi. Con ANITA capimmo che l'impegno economico non era compatibile con le nostre disponibilità economiche, indi rinunciammo a tale iniziativa e ci dimenticammo totalmente della cosa.
Dopo qualche anno, però, ecco che su Infonaturista, in parallelo alla pubblicazione di nostri articoli e alla segnalazione dei nostri Raduni Nazionali, iniziano, alcuni a firma di Ribolzi, gli editoriali e gli articoli in cui ci si muovono le accuse più disparate e ci si rivolgono parole che spesso oltrepassano il limite della decenza e del ripetibile.
Ci si accusa di non essere dei veri naturisti e di diffondere, riguardo al significato di naturismo e nudismo, un verbo errato.
Il sito de iNudisti non tratta esplicitamente e solamente di naturismo, bensì tratta di nudismo, stile di vita di cui il naturismo, che lo piaccia o meno, è solo e soltanto un sottoinsieme, una particolarità, una limitata interpretazione. Tant'è che moltissimi naturisti sono nelle nostre fila, come giustamente dev'essere.
I nudisti son tutte le persone libere che amano stare nude, da sole o in compagnia, al chiuso o all'aperto. All'interno della loro grande famiglia vi si possono individuare diversi gruppi: gli smooth; quelli di destra e quelli di sinistra; gli omosessuali e gli eterosessuali; coloro che praticano solo in casa e quelli che praticano ovunque; quelli che preferiscono liberarsi dalle vesti solo in luoghi privati e quelli che lo fanno anche in luoghi pubblici; i credenti e gli atei; e via dicendo in un infinito crogiuolo di personalità che rende la famiglia nudista una famiglia ricca, propositiva, culturalmente attiva e positiva. Certo vi sono anche quelli sessualmente impostati, ma è lo scotto da pagare ad una società condizionata dai tabù, non una nostra colpa. Ovviamente di essa fanno parte anche i naturisti, ovvero coloro che usano il nudismo solo come veicolo per vivere il loro attaccamento alla natura, un attaccamento