iNudisti
Login
La più grande Community Nudista
Leggi altri articoli

Tag
Le ragioni terapeutiche del nudismo

Autore: bebeto
Pubblicato: 17/01/2010 08:50:32
Categoria: salute
Letto: 6873
Rating: 4

Tutto si può immaginare, tranne che andarsene in giro senza vestiti faccia bene anche alla salute, o addirittura serva a prevenire e a curare le malattie. Eppure è verissimo.

A scopo preventivo e terapeutico il nudismo veniva praticato fin dalla più remota antichità; le motivazioni salutiste del resto sono state alla base della nascita e della enorme diffusione del movimento nudo-naturista, come abbiamo già accennato.

In che senso e in che modo la pratica nudista fa bene alla salute?

Innanzitutto perché spogliare il corpo degli abiti - in un ambiente aperto e naturale, sia ben chiaro - significa automaticamente predisporlo a ben tre diversi "bagni" negli elementi atmosferici: il bagno d'aria, il bagno di luce e di sole, il bagno d'acqua dolce o marina.

Si ha un bel dire che, una volta nudi, ci si limita a giocare una partita di palla a volo o a leggiucchiare un libro, e che non si ha alcuna intenzione di prendere un bagno. Macché. Anche non volendo, almeno un bagno igienico lo prendiamo: quello d'aria, soprattutto, ma anche quello di luce, se è giorno. Un'analisi dettagliata dei vantaggi salutistici dei tre bagni del nudista la faremo più avanti. Ora vogliamo mettere in evidenza il primo beneficio in ordine d'importanza dell'esser nudi: il ristabilimento del sistema termo-regolatore del corpo.

Il corpo nudo, meglio se abitualmente nudo per lunghi periodi (almeno uno - due mesi e più all'anno), preserva il complicato sistema della regolazione caldo-freddo, che risiede in alcuni centri nervosi posti sotto la pelle. Questo sistema termo-regolatore è messo in crisi, e spesso è addirittura fuori uso dal nostro sovrabbondante abbigliamento e dai vestiti molto stretti. Il corpo umano finisce così super-vestito, per assumere la temperatura che noi gli imponiamo, perdendo la naturale capacità di adeguarsi alle più diverse temperature, o cedendo rapidamente calore (quando fa troppo caldo) o producendo rapidamente calore (quando fa troppo freddo). Inutile aggiungere che, proprio a causa del cattivo funzionamento del delicato sistema termo-regolatore del corpo, l'uomo e la donna sono preda di numerosissimi malanni agli organi della respirazione e della digestione, dai raffreddori alle influenze a ripetizione, dalle sinusiti ai mal di testa, alle bronchiti, ai reumatismi di vario tipo, ai disturbi digestivi.

La condizione della nudità, invece, è il migliore presupposto per la auto-produzione del calore di dispersione. Il corpo nudo non soffre dell'artificioso squilibrio causato dalla copertura degli indumenti, sempre parziale e sbilanciata, e riacquista così la perduta capacità di regolare automaticamente la propria temperatura.

Copertura parziale e sbilanciata? Ma certo, non ci avete pensato? Il vestito è dannoso alla salute non soltanto perché produce una copertura eccessiva, sempre più pesante del dovuto, ma soprattutto perché - paradossalmente - la sua copertura è irregolare, in altre parole, non è mai totale e bilanciata. Sempre alcune zone del corpo sono troppo coperte, mentre altre zone sono nude o quasi. Mentre il viso, il collo, talvolta la parte superiore del petto, le mani e le gambe ( se si porta una gonna corta) sono nudi, il resto del nostro corpo è super vestito. Con quale logica?

In questo caso, che è di fatto la norma, il sistema termico del nostro organismo è costretto a dividersi in due: deve "inviare" calore là dove il corpo è nudo e deve "sottrarre" calore dove il corpo è ben riparato. Tale super-lavoro differenziato, finisce per creare dei gravi scompensi, che poi portano i vari disturbi cui abbiamo accennato. Accade così che al primo colpo di freddo, il nostro sistema non riesce più a produrre da solo quel calore necessario. Ed ecco il raffreddamento.

Come sanno bene i campeggiatori e i pescatori, è più facile prendersi un malanno se si è mezzo vestiti ( ad esempio, con i soli pantaloni o con la sola camicia) che se si è totalmente nudi. Il nudismo, quindi, oltre che piacevole e disinibito, è un modo di vivere o di passare le vacanze estremamente salutare. In fondo è la migliore cura preventiva per evitare proprio i raffreddori e le influenze che la gente disinformata teme di procurarsi spogliandosi.

Se non lo si prova sembra quasi impossibile. La capacità del nostro organismo a sopportare il freddo e il caldo dell'ambiente naturale, è grandissima. Si faccia l'esperimento durante una vacanza estiva, magari su un'isola. A corpo nudo per tutta la giornata, si provi a restare nudi anche dopo il tramonto, per prova, fino a che sulla pelle non si sente la prima pungente brezza notturna. ma anche di sera e di notte, purché il clima sia temperato e si sia in buona salute, il nostro corpo ci meraviglierà per le sue capacità di recupero termico. Certo muoversi molto, avere una compagnia piacevole e allegra, poter disporre di un mare dall'acqua tiepida o solo fresca, aiuta molto. Ma è proprio il fresco tonificante che rafforza il nostro organismo e stimola la auto-produzione di calore.

nei casi di nudismo prolungato e ininterrotto, è bene saperlo, aumenta in modo considerevole il nostro metabolismo. Tutte le funzioni del corpo sono ravvivate e stimolate, comprese quelle del ricambio. L'aumento della spesa energetica che serve a produrre calore, si tradurrà, perciò, in una benefica eliminazione del peso superfluo. Il nudismo, quindi, fa indirettamente ma sicuramente dimagrire, fa riacquistare una forma snella ed elegante. Personalmente, non ho mai visto dei VERI nudisti obesi.

In genere la pratica nudista fa riacquistare a uomini e donne il "peso-forma", tanto inutilmente inseguito durante tutto l'anno con le diete più strane ed esotiche.

E quando fa freddo? Questa è la domanda più banale e più scontata che il non-nudista possa fare al nudista abituale. Che si fa quando si sente davvero freddo, e non c'è sistema auto-regolatore che possa sopperire alla mancanza di calore? Semplicemente ci si copre! E' normalissimo perfino tra i nudisti più radicati, rivestirsi quando si sente freddo. Può accadere sia per un improvviso abbassamento della temperatura, di entità consistente, sia perché non si è in forma o si sta poco bene. Succede. In tal caso non è opportuno vestirsi di colpo con abiti pesanti e maglioni: è sufficiente nella maggior parte dei casi una tuta sportiva, se ci si trova in un campo nudista o in campeggio libero, oppure un maglione di lana grossa se ci si trova in barca o in escursione. Coprirsi molto, per una comprensibile reazione psicologica, dopo aver preso freddo o dopo essersi inzuppati per un acquazzone, non è cosi sano e prudente come sembra ai più: al contrario, può portare a raffreddarsi subito. Anche in questi casi si cerca di restare nudi o poco vestiti il più a lungo possibile, purché in un ambiente riparato (tenda, padiglione, tettoia, bungalow ecc..). Facciamo lavorare il sistema termo-regolatore del corpo: in molti casi aggiusta tutto in pochi minuti.

Che il nudismo faccia bene al sesso lo si è già visto. La pelle viene ritemprata dall'azione degli agenti atmosferici e cosi riacquista il giusto tono e la giusta sensibilità naturale. Certe pelli ipersensibili e delicatissime, tali solo per cattiva alimentazione, per i troppi vestiti e per i cosmetici chimici, trovano nella nudità l'occasione migliore per rafforzarsi e abbellirsi.

Si diventa anche più freschi e più belli stando nudi ? Certo, purché ci si ricordi che la pelle dell'uomo deve mantenere un tasso minimo di grasso, altrimenti si secca e si desquama. Sapendo questo, è opportuno cospargersi almeno una volta al giorno di olio vegetale naturale (di oliva o di noce): in tal modo il vento e il sole non inaridiranno la nostra pelle.


assegna il tuo punteggio: 1 non ti è piaciuto, 5 fantastico!!!

Leggi i commenti a questo articolo

Questo sito/e-zine non rappresenta una testata giornalistica in quanto non viene aggiornato con cadenza periodica né è da considerarsi un mezzo di informazione o un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62/2001.