Autore: Emanuele Pubblicato: 01/02/2014 15:41:13 Categoria: nudismo Letto: 5240 Rating: 4
Una persona di mia conoscenza, un’amica, proprio ieri, facendomi vedere un sito che parla dello Yoga praticato in nudità, riferendosi alle foto dell’istruttrice commentava: “non mi dicono niente”.
Beh, che dovrebbero dire? Cosa ci si dovrebbe vedere di tanto particolare nella foto di una persona nuda che pratica delle posizioni di yoga? Più in generale, cosa ci si dovrebbe vedere di tanto particolare in una persona nuda?
Ecco uno dei problemi del nudismo, in apparenza non tra i più frequenti, in realtà subdolamente nascosto dietro a tante contestazioni rivolte al nudismo, dietro a tanti commenti: si crede che in un corpo nudo si debba (e si voglia) vedere qualcosa di particolare e quando ci si accorge che, invece, non ci si vede nulla di più di quello che si vede in una persona vestita, anzi, il corpo nudo perde addirittura quello che i vestiti, al contrario, possono esaltare, cioè la malizia, la sessualità, alla fine anche la sensualità se intesa solo come potenza e attrazione sessuale, ecco che allora scatta un meccanismo di autodifesa (“è no non può essere, un corpo nudo deve dare attrazione sessuale, se non la da allora perché denudarsi?”) e si domanda “ma che ci vedi?”.
Nulla, non ci vedo nulla di particolare!
“E allora perché vi mettete nudi? Perché ti metti nudo?”
Semplice: per se stessi, per me stesso. In un corpo nudo non c’è proprio nulla di strano da vederci, nulla di particolare da guardare, un corpo nudo è solo pura espressione di naturalezza e di spontaneità, due sensazioni che i vestiti forzatamente e ineluttabilmente nascondono e inibiscono. Il nudismo non si guarda, il nudismo si pratica, solo praticandolo se ne comprende a fondo la decontestualizzazione sessuale, la forza interiore, la piacevolezza, l'importanza sociale e personale (body acceptance, ad esempio), la genuinità, la bellezza, la sincerità, la libertà.
Il nudismo non si guarda, il nudismo si pratica!