Autore: Emanuele Cinell Pubblicato: 21/03/2010 20:00:00 Categoria: editoriale Letto: 7652 Rating: 4
D’altra parte, può esistere “la verità” o esistono più verità? Lungo sarebbe il viaggio necessario a dare una risposta, proviamo a tagliare corto con un esempio.
Recentemente è andato in onda un servizio su Cap d’Agde, conosciuta cittadina della costa sud francese avente la prerogativa d’essere interamente nudista: in questa città i vestiti sono assolutamente facoltativi. Parallelamente nella città si è sviluppata da tempo anche la trasgressione sessuale, inizialmente in forma isolata e riservata, ovvero, così come avviene in ogni città del mondo indipendentemente dal nudismo, all’interno dei Club Privè, delle stanze d’albergo o delle case private; poi però diviene sempre più palese ed evidente: negli piscine degli alberghi, nelle spiagge, per le vie della città e in ogni altro luogo pubblico. Il servizio, realizzato dalla nota trasmissione “Le Iene” di Italia 1, che poi ne ricalca sostanzialmente uno precedente sempre fatto da loro, si presume voglia per l’appunto mettere in evidenza e in discussione questo secondo aspetto della cittadina, calcando la mano sull’assenza apparentemente generalizzata di protezioni dalle malattie trasmissibili per via sessuale, ossia il mancato utilizzo di preservativi. Due obiettivi assolutamente leciti e del tutto condivisibili, sennonché il servizio parte parlando di naturismo e, soprattutto, di nudismo, mettendo in risalto anche questi aspetti della cittadina, parlando della presenza di famiglie, portando, forse, l’ascoltatore ad accomunare le due cose, sesso e nudismo, se non addirittura aprendo il sospetto alla pedofilia.
Molte, quindi, le domande che sorgono spontanee in merito a detto servizio:
Dalla somma di queste ne viene un’ultima ma non meno importante domanda:
A molte di queste domande possono rispondere solo i curatori del programma e del servizio, noi possiamo limitarci a considerare quale sia la natura e l’obiettivo del programma stesso, anche se, purtroppo, sul sito di “Le Iene” non sono rintracciabili ne il format ne gli obiettivi del programma, possiamo quindi dare solo una definizione approssimativa (restando a disposizione dei curatori della stessa per loro eventuali precisazioni) dicendo che trattasi d’una trasmissione pseudo giornalistica volta più a fare spettacolo e scalpore che a dare inappuntabile informazione.
E allora … Viene indotta nell’osservatore l’idea che nudismo sia sinonimo di libertà sessuale, esibizionismo, scambismo, eccetera?
Si e no, direi. Se parliamo di certezza direi assolutamente no; se parliamo di dubbio allora possiamo effettivamente temere che alcuni spettatori siano stati effettivamente indotti a pensarlo. Alcuni, non tutti, perché? Perché non è