Autore: EmanueleCinelli Pubblicato: 04/03/2012 20:56:11 Categoria: salute Letto: 5073 Rating: 4
In molte discipline orientali una parte importante, se non la più importante, del pensiero e delle attività riguarda il respiro. Anche nello sport occidentale, pur senza dargli una valenza più o meno spirituale, ci si preoccupa di come il corpo respira. Stranamente, però, in nessun caso viene preso in considerazione il discorso su quali siano le zone del corpo che più necessitano di respirare, che più soffrono nel non respirare, che più partecipano al… "respiro del corpo".
Questa gravissima lacuna ha reso normali, anzi obbligatori alcuni atteggiamenti decisamente d'ostacolo al respiro del corpo, primo fra tutti quello del vestirsi. Infatti una qualsiasi attività sportiva, una qualsiasi attività di meditazione e ancor più una qualsiasi attività volta alla percezione e al miglioramento del respiro del corpo andrebbero assolutamente fatte in totale nudità, unico stato in cui qualsiasi essere vivente, uomo compreso, può permettere al proprio corpo di respirare al meglio.
Il nostro corpo è cosparso di recettori, piccoli sensori organici che rilevano informazioni sulla situazione esterna e sullo stato del corpo. Tali informazioni vengono, sotto forma di impulsi nervosi, trasmesse al cervello, il quale le elabora definendo come reagire e dove reagire. Questi recettori, però, non sono tutti uguali, ma si sono specializzati: ci sono, ad esempio, quelli del dolore, quelli del sapore, quelli dell'odore, quelli della luce, quelli dei colori, quelli del freddo e quelli del caldo. I vari tipi di recettori non è che siano presenti ovunque, bensì la loro specializzazione è avvenuta seguendo le necessità delle varie zone del corpo. Ad esempio i sensori del gusto sono sulla lingua e sul palato, i sensori dell'olfatto sono nel naso. Così è che i sensori del freddo si sono generati principalmente in quelle parti del corpo che più facilmente possono subire gravi danni per via del freddo, ovvero le estremità del corpo : mani, piedi, naso, orecchie.
Dove sono allora i principali sensori del caldo? Quali sono le parti del corpo a cui il caldo può più facilmente arrecare danni gravi? Molti lo ignorano, altri se lo sono dimenticato, purtroppo è argomento tralasciato nelle lezioni di scienze o di educazione fisica, ma sono… i genitali. Si, proprio loro e c'è un ben preciso motivo per questo: testicoli e ovaie per potersi mantenere in piena efficienza devono mantenersi ad una temperatura pressoché costante. Per questo motivo la natura ha preso suoi specifici provvedimenti di difesa, nella donna spostando le ovaie all'interno del corpo e ponendo attorno alla vulva delle masse carnose a pieghe (le grandi e le piccole labbra), nell'uomo avvolgendo i testicoli nello scroto, membrana di pelle spiegazzata, proprio per aumentare al massimo la superficie di scambio con l'esterno (così come si fa con i radiatori e i dissipatori di calore). Se però andiamo a coprire i genitali con le mutande o i costumi, poco importa quanto attillati ed piccoli siano, ecco che ostacoliamo l'azione naturale di scambio del calore a cui queste zone sono deputate, determinando un'alterazione notevole alla capacità di autodifesa dal caldo, mandiamo insomma in tilt in nostro sistema di termoregolazione.
Può sembrare paradossale, ma il nostro corpo reagisce meglio allo sforzo e all'input calorico quando stiamo con i soli genitali scoperti, piuttosto che quanto abbiamo scoperto tutto tranne che i genitali. Ovviamente la nudità totale aggiunge ancor più beneficio, dato che ogni singola parte del corpo respira al massimo delle sue possibilità. Far respirare il corpo ed essere partecipi del "respiro del corpo" sono azioni altamente responsabili e che, senza con questo voler affermare siano miracolose, indubbiamente apportano molti benefici alla nostra salute fisica e psichica. Provare per credere!