Autore: CinelliEmanuele Pubblicato: 28/03/2013 Categoria: nudismo Letto: 6027 Rating: 4
È cronaca recentissima l’avanzamento in Regione Sicilia di una proposta di legge regionale in merito allo sviluppo del nudismo, che nella stessa viene definito naturismo. Personalmente ero al corrente della cosa già da diverso tempo: ero stato contattato per offrire suggerimenti in merito, suggerimenti prontamente dati ma che ho poi visto totalmente ignorati. Sebbene debba confessare che l’avermi ignorato un poco mi abbia dato fastidio, non è di certo mia abitudine farmi condizionare da tali quisquilie e non ho bocciato la proposta in ragione di questo, ma perché, oltre che limitarsi a ribadire cose che di fatto già sono fattibili, conteneva aspetti potenzialmente pericolosi per la pratica nudista. D’altra parte prima di esprimere il nostro parere, noi de iNudisti ci siamo confrontati, trovandoci in comune accordo su tutte le osservazioni poi fatte attraverso il forum. Abbiamo scelto la strada del forum innanzitutto perché su di esso qualcuno a noi estraneo aveva aperto la relativa discussione, poi perché sappiamo bene che i proponenti ci seguono sul nostro forum, infine perché non ci sembrava ne opportuno ne conveniente farlo sul sito della Regione Sicilia: fosse stato il sito di un’associazione naturista o di una comunità nudista, ma proprio quello della Regione no, poco elegante e materialmente pericoloso aprire spontaneamente delle teste di ponte a favore di chi vuole darci addosso. Aggiungo che avevo già pronta anche una comunicazione da inviare direttamente ai responsabili dell’UNS (l’associazione naturista locale che sta portando avanti la proposta), ma prima che potessi inoltrargliela sono stati loro stessi a contattarci per chiedere la nostra collaborazione alla revisione della proposta, quindi ho lasciato perdere. Trattandosi di una iniziativa lodevole e importante, per la prima volta qualcuno va oltre il livello comunale e vuole farlo in modo disinteressato e veramente utile alla causa nudista, ho pensato di svilupparci sopra un articolo al fine di darle la massima visibilità: sia la e-zine de iNudisti che il mio blog “Mondo Nudo”, sul quale l’articolo verrà ripetuto, sono letti da tutto il mondo, in più gli articoli del mio blog vengono automaticamente rilanciati sul sito della Federazione Naturista Portoghese e spesso condivisi da diversi altri siti nudisti e naturisti personali e associativi, italiani e stranieri. Noi, lo staff editoriale de iNudisti e di “Mondo Nudo”, siamo abituati ad essere soprattutto propositivi e costruttivi, così nel contesto di questo articolo, non ci limitiamo a presentare l’iniziativa, non ci limitiamo a ripetere le nostre osservazioni, ma presentiamo, senza la pretesa d’essere perfetti ed esaustivi (tutto è perfettibile), una nostra revisione della proposta, nata dalla comune condivisone delle osservazioni e delle rettifiche. Partiamo dalla proposta originale, senza la quale non si potrebbero comprendere le nostre osservazioni.
RELAZIONE DEL DEPUTATO PROPONENTE
Onorevoli colleghi,
l'Italia è l'unico stato dell'Europa a non possedere una legge che riconosca e tuteli il naturismo. Nel 1974, durante il 14° Congresso Naturista Mondiale, il naturismo viene definito come un modo di vivere in armonia con la natura, caratterizzato dalla pratica della nudità in comune, allo scopo di favorire il rispetto di se stessi, degli altri e dell'ambiente. Il naturismo è un modo sano, naturale, educativo e familiare di vivere la propria libertà con rispetto verso altri modus vivendi e non ha nulla a che vedere con comportamenti legati alla sessualità o al voyeurismo ma anzi se ne distanzia. Esso è un movimento che si propone di promuovere un contatto diretto con la natura privo di artificiosità e convenzioni sociali, partendo dal rispetto verso le persone, per arrivare al rispetto degli animali e dell'ambiente attraverso uno stile di vita che vede la nudità come logica conseguenza del proprio modo di essere interiore. Un naturista ha una vita sana, si alimenta con prodotti naturali, pratica attività sportiva all'aria aperta e il suo stare nudo ha una componente sociale, che infatti realizza sia in spazi privati sia in spazi pubblici.
Tale legge nasce dall'esigenza di tutelare e regolamentare tale pratica in virtù del fatto che non vi è alcuna norma in merito. In Europa le strutture estive per i naturisti, villaggi e campeggi, sono concentrate in Francia, Spagna e Croazia. In questi tre stati il naturismo contribuisce in maniera significativa all'incremento del PIL. L'Italia presenta soltanto otto strutture naturiste di media-piccola recettività e solo una si affaccia sul mare, nonostante l'Italia presenti un clima favorevole per la diffusione del naturismo e in particolare la Sicilia dove le temperature elevate permettono di vivere le spiagge per lunghi periodi durante l'anno. Le statistiche italiane affermano che i naturisti in Italia sono cinquecento mila, i quali si trovano costretti a scegliere strutture naturiste estere per le loro vacanze. In termini economici ciò significa che milioni di euro ogni anno vengono spesi fuori dall'Italia. Alla luce di quanto detto la Sicilia, visto il clima più favorevole rispetto agli stati di cui sopra, potrebbe diventare polo attrattivo turistico naturista di tutta l'Europa. La creazione di strutture idonee al naturismo, oltre a rappresentare un superamento dei pregiudizi che ha sempre accompagnato questo tema, può rappresentare un potenziale sviluppo economico per la Sicilia, regione da sempre a vocazione turistica.
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DISEGNO DI LEGGE DI INIZIATIVA PARLAMENTARE
Art. 1. Finalità e principi generali
1. La Regione siciliana, entro i limiti posti dallo Statuto e nel rispetto dei principi generali della Costituzione della Repubblica, riconosce e promuove nel proprio territorio le condizioni necessarie per garantire la possibilità di praticare il turismo naturista, riconoscendolo come stile di vita sano, naturale, educativo e familiare con grandi potenzialità di sviluppo economico.
Art. 2. Competenze della Regione
1. La Regione, per perseguire le finalità di cui all'articolo 1, favorisce l'individuazione delle aree da destinare alla pratica del naturismo e la realizzazione d'infrastrutture pubbliche e private destinate al medesimo scopo, anche con la concessione di contributi attraverso le vigenti leggi d'incentivazione del settore turistico e in ottemperanza alla legge regionale n. 10 del 15 settembre 2005.
Art. 3. Aree pubbliche destinate al naturismo
1. I comuni possono destinare spiagge marine, lacustri o fluviali, boschi ed altri ambienti naturali di proprietà del demanio o di enti pubblici alla pratica del naturismo.
2. Nelle aree pubbliche destinate al naturism