Autore: EmanueleCinelli Pubblicato: 06/10/2012 11:08:15 Categoria: sport Letto: 9373 Rating: 4
Uno degli aspetti cardine ed essenziali, quasi un suo sinonimo, del naturismo è il contatto con la natura; naturismo, quindi, è idea che si scontra ogni forma di pratica vincolata a spazi che, per quanto aperti possano essere, risultano pur sempre artificiosi se non addirittura artificiali. Ecco che il praticare liberamente immersi nella natura, come per l’appunto avviene nell’escursionismo, si sposa benissimo con il concetto vero e proprio di naturismo.
L’escursionismo nudista è pertanto una delle poche forme veramente rappresentative sia del nudismo che del naturismo; ma come si organizza e si conduce un’escursione nudista?
Innanzitutto dobbiamo premettere un breve discorso giuridico.
In Italia il nudismo non è di fatto illegale, infatti in nessuna parte della legge italiana si parla espressamente di nudo. Questo, però, non vuol dire che in Italia si possa circolare nudi dove pare e piace, anzi non vuol nemmeno dire che si può circolare nudi, perché? Perché, inusualmente e arbitrariamente, seppure così sia per altri aspetti sociali, per il nudo non è del tutto vero che quanto non sia espressamente vietato sia da considerarsi autorizzato, spetta ai giudici valutare la situazione e definire se esiste il presupposto per una violazione all’articolo 726 del Codice Penale (“Atti contrari alla pubblica decenza”) e in Italia per molti anni i giudici si sono uniformati ad una incomprensibile (storicamente nella stragrande maggioranza dei tempi e delle culture il nudo era considerato normale) convenzione sociale che ritiene il nudo come atto indecente. E’ vero che, negli ultimi anni, si è rilevata, sia da parte delle persone che da quella dei Giudici, una forte tendenza a non seguire più questa convenzione, ma la struttura giuridica italiana non è chiara e immediata: i giudizi non fanno legge e i giudici possono liberamente decidere di volta in volta cosa sentenziare, anche contraddicendosi non solo tra colleghi, ma con loro stessi. Così, sebbene la tendenza degli ultimi dieci anni sia stata quella di sentenziare a favore del nudista, non si può con questo sentirsi del tutto tranquilli, anche perché gli ermellini della Cassazione hanno recentemente (2012) fatto un passo indietro rispetto ad una loro precedente (2000) espressione, affermando che il nudismo è ammissibile solo ed esclusivamente all’interno di strutture chiuse appositamente dedicate alla pratica nudista (in precedenza avevano ammesso anche ogni situazione di parziale isolamento, pur senza essere in zone recintate).
Alla luce di quanto sopra, premettendo che sussistono ancora poche valutazioni per basarsi su di una statistica affidabile, andiamo a scrivere alcune regole che, idealmente e presumibilmente, dovrebbero permettere di organizzare e realizzare delle escursioni nudiste con un poco di tranquillità, ma giusto un poco, che di fatto, seppur questo sia da ritenersi violazione dei nostri diritti naturali e anche di quanto espressamente definito dalla legge e dalla Costituzione, c’è pur sempre la possibilità di trovarsi denunciati o, quantomeno, quella di dover avere a che dire con qualche altro escursionista incontrato sul nostro cammino.
Dobbiamo differenziare due situazioni specifiche: escursionista solitario o piccolo gruppo di escursionisti (da due a cinque persone), gruppo numeroso (oltre i cinque).
2)Per facilitarsi il rispetto della prima regola, scegliere zone che si conoscono abbastanza bene o fare delle perlustrazioni in forma tessile
3)Nel limite del possibile evitare gli itinerari con frequenti passaggi vicino a villaggi, case, capanni di caccia, malghe attive e rifugi
4)Portarsi al seguito dei pantaloncini corti o comunque dei pantaloni che siano rapidamente e facilmente indossabili senza doversi togliere le calzature
5)In aggiunta ai pantaloni di cui sopra, portarsi appresso un corto pareo che si terrà infilato nella cintura ventrale dello zaino: all’occorrenza basterà spostare il pareo aprendolo per coprirsi i genitali; per le donne ritengo non problematica l’esposizione delle mammelle, d’altra parte è anche più complesso trovare un modo rapido per coprirle solo all’occorrenza
6)In caso non si faccia a tempo a coprirsi (sui sentieri di montagna non è sempre facile percepire a distanza l’arrivo di altre persone) continuare come se nulla fosse e salutare cordialmente, il più delle volte gli altri escursionisti si comporteranno allo stesso modo
7)Farsi conoscere dalla gente del posto (malghesi, rifugisti, operatori turistici in genere) ovviamente avvicinandoli da vestiti e, alla prima occasione buona (non forzare il discorso a tutti i costi, ma attendere l’occasione giusta che quasi certamente si presenterà nel giro di pochi incontri e poche ore di chiacchiere), parlare loro di nudismo e far capire che si è nudisti
8)Usufruire dei servizi turistici della zona (bar, rifugi, eccetera) in modo da far comprendere ed evidenziare che i nudisti e il nudismo possono essere una valida risorsa economica
Indicazioni specifiche per il gruppo numeroso
1)Non ritornare sullo stesso percorso ogni poco tempo
2)Possibilmente evitare anche di ritornare frequentemente nella stessa zona, quantomeno finché non si riesce a percepire, attraverso l’attività indicata ai punti 7 e 8, che la propria nuda presenza non crea fastidio
3)Incontrando in modo improvviso altri gruppi o singoli escursionisti, per un gruppo numeroso la vestizione rapida non solo potrebbe risultare complicata, ma potrebbe anche trasmettere un messaggio negativo, molto meglio quindi continuare come se nulla fosse, salutare e, magari, scambiare anche qualche parola, invitando a sperimentare la liberazione dalle vesti
4)Nel limite del possibile formare gruppi misti, cioè gruppi dove ci siano persone nude e persone vestite, uomini e donne, adulti, ragazzi e bambini; nel caso di incontri con altri gruppi di escursionisti , un gruppo così composto non solo crea minore impatto, ma potrebbe anche risultare convincente e coinvolgente.
Buone escursioni!