Autore: a_fenice Pubblicato: 01/06/2022 20:35:32 Categoria: editoriale Letto: 2294 Rating: 3
E siamo a giugno. Il mese in cui in ogni parte del mondo libero si possono celebrare e ricordare i Moti di Stonewall Quelli, ricordiamolo, che misero in rivolta il popolo LGBTQIA+ per il riconoscimento del diritto di esistere e di essere. “Rubiamo” del testo di un articolo di gay.it per dire alcune cose, dato che è scritto così bene che non ci mettiamo a ricomporre testi alternativi Significato, storia ed evoluzione del Pride (precedentemente noto come Gay Pride) Tradotto in italiano con “orgoglio“, il termine “Pride” lo si fa coincidere, in particolare, con le numerose marce annuali che si tengono solitamente nel mese di giugno (definito anche Pride Month) contro la persecuzione delle persone LGBTQIA+ e a favore dei diritti civili dell’intera comunità che le rappresenta. Precedentemente nota come Gay Pride o marcia dell’orgoglio omosessuale, oggi la parata dell’orgoglio LGBTQIA+ è chiamata solo Pride, al fine di includere il vasto e colorato ventaglio di orientamenti sessuali ed identità di genere. Possono partecipare tutt* al Pride? La risposta sembra scontata, ma non a tutte le persone è chiaro che il Pride è una manifestazione pubblica aperta a tutt*, in maniera indipendente dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere. E anzi: il sostegno delle persone eterosessuali e cisgender (coloro che si identificano con il sesso biologico assegnato alla nascita) che scelgono di appoggiare apertamente la comunità LGBTQ+, è fondamentale. I cosiddetti “straight ally” (alleati) svolgono un ruolo sostanziale nella lotta al pregiudizio e allo stigma nei confronti delle persone gay, lesbiche, bisessuali, transgender, intersessuali, queer, ecc. https://www.gay.it/temi/gay-pride?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=settimanale Se siete interessati, e lo speriamo vivamente, all’argomento, qui troverete diversi articoli dove potete cercare significati, temi, date delle manifestazioni etc. In questo anno in particolare bisognerebbe tenere ben a mente cosa è riuscita ad architettare la malata mente omofoba di uno che dovrebbe essere invece portatore di pace, il Patriarca Russo Ortodosso Kirill, che è arrivato a dare alla guerra russa in Ucraina il valore di guerra religiosa contro le “deviazioni gay della società”. Un intero popolo messo sotto cannoni e missili sin dal 24 di febbraio, con esodi, morti, distruzione e tutto in nome di una strana forma di difesa del suo diritto di opprimere chi la pensa diversamente. Davvero ben strane queste religioni che parlano di pace e fratellanza ottenuta con carcere, oppressione, morte e ora addirittura la guerra. Buon Pride a tutti, in particolare a coloro che davvero amano i loro fratelli.