Autore: a_fenice Pubblicato: 11/01/2010 01:05:04 Categoria: nudismo Letto: 12522 Rating: 4
I naturisti pensano che la nudità non sia né degradante, né immorale, né indecente, argomentando che il nudismo è uno stato naturale poiché l'essere umano è nato in stato di nudità.
Il naturista desidera vivere nel rispetto del proprio corpo, avendo cura della propria salute e apprezzando il contatto con gli elementi naturali. Tra i naturisti è altresì piuttosto comune la convinzione che l’esposizione del corpo nudo offra numerosi benefici alla salute psico-fisica, e permetta una migliore accettazione di sé stessi e degli altri. Nei centri naturisti è prevalente la presenza di famiglie e di persone di età matura, meno frequenti i giovani; nei luoghi dove è permesso ma non obbligatorio, gli uomini che lo praticano sono più delle donne.
L’aspetto storico più importante, è la connessione della nascita di questo movimento di pensiero e stile di vita con le istanze di Libertà (magari nell’ambito del socialismo anarchico), della reazione all’inurbamento selvaggio e disordinato (di cui parla magistralmente Jack London ne “Il popolo dell’abisso”) conseguente ad una rivoluzione industriale che aveva perso ogni controllo, la riscoperta di nuove forme di spiritualità (magari piuttosto confusa, ma di evidente reazione alle religioni istituzionalizzate “di stato”), di recupero del valore del corpo in connessione con la psiche correlato alla scoperta della psicanalisi (dalle prime insicure teorie freudiane sino ad arrivare a Jung ed a Lowen).
Tutto questo fa si che coloro che aderirono a questo movimento di pensiero fossero anche portatori delle istanze di “liberazione sessuale” di matrice psicoanalitica e s