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Ipotesi di scenario alla Rocca di Manerba, ma non solo

Autore: EmanueleCinelli
Pubblicato: 06/03/2012 19:23:23
Categoria: editoriale
Letto: 5996
Rating: 4

In data 14 luglio 2009, quando ancora questo magazine non era nato, sul mio sito e in altre sedi, sia nudiste che non, pubblicavo questo articolo...

Nuovo riprorevole attacco contro il nudismo e le libertà sociali!

Al grido di "Morte alle streghe" riprende l'inquisizione verso i nudisti che frequentano la Rocca di Manerba. E' uno scandalo, un'indecenza, una palese violazione della logica.

http://www.bresciaoggi.it/stories/Cronaca/...y_5_denunciati/ (non più reperibile senza abbonamento)
http://www.quibrescia.it/index.php?/content/view/13295/1/ (che è un condensato del precedente)

Ok, mi sta più che bene l'intervento dei Carabinieri che hanno fermato e denunciato delle persone che si stavano masturbando in spiaggia, mi sta anche bene che si fermino coloro che senza doverosamente appartarsi si mettono a fare sesso, non mi sta assolutamente bene che si fermino coloro che se ne stanno pacificamente stesi al sole, o che passeggiano tranquillamente lungo la spiaggia, o che fanno il bagno standosene liberi come Madre Natura ci ha fatti, ovvero nudi.
E' vero, sussiste tutt'ora un articolo del Codice Penale, il 726, che tratta della violazione alla pubblica decenza, ma da nessuna parte si definisce il significato di "Pubblica Decenza" e, soprattutto, da nessuna parte si parla di nudo e nudisti, ne nel Codice Penale, ne in quello Civile, ne nella Costituzione Italiana. Un tempo in detto articolo del CP veniva specificato il riferimento al Turpiloquio, riferimento poi rimosso. E perché mai dovrebbe essere valido un collegamento tra pubblica decenza e nudismo quando questo non è mai nemmeno apparso in detto articolo del CP ne in altra parte della Giurisprudenza.
Con la stessa logica del "vietiamo il nudismo per allontanare gli atti osceni" (che ovviamente non sono lo stare nudi in stato di quiete) bisognerebbe vietare le banche, le gioiellerie, le ville e ogni altra fonte di stimolo per i rapinatori; bisognerebbe vietare le auto visto che alcuni le usano per compiere atti di delinquenza; bisognerebbe vietare le medicine, visto che possono usarsi per uccidere o avvelenare, e via dicendo.

No, è ora di finirla con questo atteggiamento insulso e illogico del "diserbiamo il campo per togliere l'erba maligna"; è ora che ci si renda conto che i depravati esitono da molto prima del nudismo, sono figli dei tabù creati dal tessilismo e quindi se proprio si volesse essere logici fino in fondo si dovrebbe proibire la cultura dell'abbigliarsi e diffondere a tabula rasa la cultura del nudismo. Il nudismo è la sola unica cura per le devianze sessuali, si certo all'inizio queste vengono esaltate e messe in luce, le persone deviate si concentrano nelle zone dove ci sono i nudisti, ma non perché queste nascano con i nudisti, queste c'erano e ci sono anche sulle spiagge tessili e non solo sulle spiagge (mai andati in camporella? Solo a Brescia conosco almeno 15 piazzali dove le coppie vanno a fare sesso e intorno a questi ci sono sempre stati veri e propri accampamenti, con tanto di fortini di cartone o legno, di guardoni e smanettatori), solo che le spiagge tessili sono più tante e più estese e queste persone ci si perdono dentro, si diluiscono molto; le spiagge nudiste sono poche e piccole (invero in Italia una sola ufficialmente riconosciuta), bastano 10 pervertiti perché li si possano facilmente notare.

I nudisti sono i primi a volersi difendere da codesti personaggi, i nudisti sono i primi a chiedere che le forze dell'ordine si occupino di costoro, ma sono stufi di fare da capro espiatorio e vedersi fermare poiché è più facile (e forse anche economicamente conveniente) fermare loro che i veri delinquenti.
Diversi sondaggi dimostrano che agli italiani non disturba la presenza dei nudisti, anzi, e allora perché si da sempre peso alle poche esili voci contrarie anziché tener conto della maggior forza politica ed economica di chi è favorevole? Un bel mistero, come ce ne sono tanti altri in questo settore. Forse perché si parla di una minoranza rumorosa, contro una maggioranza che alla fine comunque vadano le cose se ne sta zitta. Bene, e allora che la maggioranza smetta di starsene zitta e si faccia sentire, il nudismo non sarà forse (per ora) cosa che la interessa, ma l'atteggiamento inquisitorio, la violazione dei diritti naturali, l'illogicità politica, il guardare problemi di sicurezza che tali non sono lasciando correre quelli che invece lo sono, beh, queste cose la riguardano, riguardano tutta la società e non si può rimanere indifferenti.

Oggi, nonostante alcuni segni di timida ripresa, resta comunque un velo di incertezza sulla fruizione nudista della spiaggia della Rocca di Manerba, vengo così, anche nella speranza di poter dare impulso alla rinascita di questa bellissima spiaggia nudista, a riprendere e completare un'altra serie di miei articoli tra loro raccordati, mai pubblicati e quindi probabilmente interessanti per chi mi legge. Alcuni contenuti sono legati al tempo in cui vennero scritti, ma altri risultano tutt'oggi validi; per altro, i discorsi affrontati possono esssere rigirati su quanto accaduto anche recentemente in altre località italiane.

La premessa

Avevo inviato il mio articolo “Nuovo riprovevole attacco contro il nudismo e le libertà sociali!” (riportato in calce al presente) alla redazione di Dipende il “Giornale del Garda”. L’articolo in questione non è stato direttamente pubblicato, ma è servito per far lavorare detta redazione che ha chiesto opinioni al Sindaco di Manerba, al proprietario del terreno relativo alla Rocca, al Presidente dell’ANITA Francesco Ballardini e non so a chi altri che poi non è stato inserito nell’articolo che ne è scaturito: “Naturismo sulla Rocca di Manerba”, pubblicato sul supplemento al Giornale del Garda “on the news” n. 181 del luglio/agosto 2009.
Interessanti le varie opinioni espresse, ma le conclusioni che si possono trarre non sono del tutto positive, in particolare il Sindaco (o, per lui, il Vice Sindaco) pare essersi preparato una sua bella tiritera da esporre a chiunque vada a chiedergli opinioni in merito al nudismo in zona, tiritera che pecca di molta superficialità e non rispecchia assolutamente le evidenze oggettive locali, nazionali e internazionali, staccandosi di fatto dalla realtà del quotidiano per arroccarsi in una posizione assolutamente insostenibile e incoerente col costume del giorno d’oggi.

La nuova Amministrazione concepisce La Rocca di Manerba e le aree circostanti come zone aperte alla popolazione e ai turisti di ogni eta’ che vogliono trascorrere una giornata in un luogo di grande bellezza naturalistica e ricco di storia, luogo che non ci sembra assolutamente adat


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